Barber Shop Traveler “Quiff” – Prime impressioni

Barber Shop Traveler “Quiff” – Prime impressioni

Era da tempo che tenevo d’occhio la Barber Shop e le loro borse, attirato dal design ricercato e dalla presumibile qualità di un prodotto realizzato in italia a pochi chilometri da me.
Facciamo le giuste premesse su qual’era la mia situazione a livello di “contenitori” di attrezzatura fotografica: per i miei servizi  alternavo un trolley ThinkTank Airport Takeoff ed una tracolla ThikTank Retrospective 30.

Durante i servizi di matrimonio, che mi occupano gran parte dell’anno, fino ad adesso avevo usato un corredo Fuji composto da due corpi, tre ottiche e alcuni accessori, tutto questo entrava alla perfezione nella tracolla ThinkTank.
Per la nuova stagione però ho fatto la pazzia di spedire le mie Fuji a “RCE Padova” per convertirmi completamente a Sony (pubblicherò un articolo apposito per spiegare le mie ragioni del passaggio Canon-Fuji e Fuji-Sony) e per i nuovi corpi macchina e sopratutto le nuove lenti la tracolla che avevo poteva risultare un po’ sacrificata.

Nello stesso periodo mi sono fortunatamente (o sfortunatamente per le mie finanze?) imbattuto nel post di Roberto Panciatici in cui elogiava i prodotti Barber Shop segnalando il suo codice sconto del 20% e contemporaneamente nel post della pagina ufficiale Barber Shop in cui venivano pubblicizzati dei “saldi” sui loro prodotti. Questi due sconti, stranamente cumulabili, mi hanno sbattuto davanti agli occhi la Traveller “Quiff” ad un prezzo che non potevo farmi sfuggire e così ho fatto la pazzia.
La borsa mi è arrivata in pochissimi giorni (sono una persona che non appena ordina qualcosa vorrebbe averlo tra le mani pochi secondi dopo aver cliccato su “concludi l’ordine”) imballata molto bene in due scatoloni.

Insieme alla borsa nella scatola ho trovato un sacco in tessuto che la conteneva e la proteggeva (come succede spesso quando comprate una bella borsetta) e un catalogo di tutti i prodotti Barber Shop.

Appena presa in mano si notano due cose: la morbidezza della pelle al tatto e il classico odore della vera pelle.
L’impressione che si ha subito è quella di avere a che fare con un prodotto di qualità, ricercato e alla moda. Il colore “Testa di moro” è davvero fantastico e si sposa benissimo con le forme della borsa andando a creare quell’effetto “vintage” che probabilmente cerca chi si rivolge alla Barber Shop.

Tutte le cuciture sono rifinite benissimo, non ci sono fili volanti o di colore diverso.
La pelle ha delle piccole imperfezioni sulla superficie (giusto un paio) che, come segnalato anche nell’etichetta, testimoniano il carattere quasi artigianale della borsa.

Molti particolari come le fibbie ed i moschettoni sono marchiati con il logo Barber Shop andando ad aumentare la sensazione di avere tra le mani un prodotto di “livello”

La borsa è chiusa tramite due cinghie a sgancio rapido regolabili usando le fibbie che vedete nelle foto. Di suo questa regolazione è abbastanza inutile ma si può sfruttare per bloccare anche un cavalletto sotto alle cinghie.
Sopra invece troviamo due comodi manici rigidi anch’essi ben rifiniti. La presenza di manici rigidi come questi può tornare molto utile quando dobbiamo prendere al volo la borsa perché sono sempre lì pronti e non dobbiamo andare a “cercarli” come capita con le tracolle che hanno queste cinghie morbide (come la Retrospective 30 ad esempio), è uno di quei particolari che sia apprezzano solo con un uso intensivo.

L’apertura della borsa, che è il suo vero punto forte, è come le classiche borse da medico che tutti conosciamo.
L’utilizzo è abbastanza intuitivo e tutto sommato veloce, non ai livelli delle tracolle classiche ma non mi ha creato nessun disagio.
Questo meccanismo d’altro canto ha il vantaggio che una volta aperto rende facile raggiungere l’attrezzatura e lavorare all’interno della borsa.

l’imbottitura interna è fatta davvero bene, molto spessa e morbida al tatto, ed è completamente removibile, trasformando la Traveller “Quiff” in una borsa generica.
Lo spazio interno è molto e ben distribuito. Mancano forse un po’ di tasche extra, o meglio, ci sono ma sono molto piccole, adatte a contenere al massimo un’agendina o qualche filtro.

La cosa che mi è piaciuta molto sono le proporzioni dello spazio interno. Nella ThinkTank gli spazi erano belli profondi ma peccavano nelle altre dimensioni. Nella Traveller “Quiff” invece tutto il blocco interno è molto “tozzo” e permette di inserire i corpi macchina con l’orientamento che preferite rendendo molto comodi poi inserimento ed estrazione.
L’impressione comunque è che una volta chiusa l’atrezzatura sia ben protetta a e non schiacciata grazie anche alla rigidità generale della borsa.

Insieme alla borsa è inclusa una comoda tracolla, anch’essa ben rifinita e fatta con materiali di qualità. L’unico appunto è che forse è un po’ troppo lunga, io ho dovuto accorciarla al massimo e comunque non mi è bastato (forse ho sbagliato qualcosa?).



Ricapitolando

COSA MI E’ PIACIUTO:

  • Materiali
  • Qualità
  • Stile
  • Spazio interno
  • Manici rigidi

 

COSA NON MI E’ PIACIUTO

  • Tracolla troppo lunga
  • Chiusura non rapidissima
  • Qualche tasca in più avrebbe giovato

 

Oak Studio è uno studio fotografico di Monfalcone, nel Friuli Venezia Giulia, che nasce dal un nostro sogno comune di realizzare una struttura fotografica diversa. Diversa in quanto al centro non vi è più il singolo fotografo ma il cliente.

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